Il governo magiaro ha espresso il suo diritto di veto per bloccare i 18 miliardi di euro dell’Ue per il 2023 destinati all’Ucraina.
Al vertice di Bruxelles dei ministri dell’Economia dei 27 paesi membri, l’Ecofin, l’Ungheria ha posto il veto sullo stanziamento dei 18 miliardi di euro destinati all’Ucraina. Il provvedimento, come sempre, andava approvato all’unanimità. Il veto dell’Ungheria blocca, così, gli aiuti al paese. Orbàn aveva già espresso la sua contrarietà ad uno stanziamento collettivo proponendo accordi bilaterali tra i singoli paesi Ue e l’Ucraina.
L’obiettivo dell’Ungheria sarebbe una sorta di ricatto nei confronti di Bruxelles. Il governo di Orbàn vuole fare pressioni sull’Unione europea per ottenere lo sblocco dei fondi Ue che la Commissione ha congelato per Budapest a causa delle violazioni continue dello stato di diritto. Ma questa mossa all’Ecofin rischia di provocare l’effetto contrario. Al momento Bruxelles ha congelato soltanto 7,5 miliardi di fondi all’Ungheria mentre per i 5,8 miliardi del Pnrr destinati a Budapest la Commissione ha dato il suo via libera.
Al ricatto dell’Ungheria Bruxelles risponde con un contro-ricatto
Manca ancora il parere del Consiglio Ue e senza l’ok il Recovery plan dell’Ungheria è senza budget. Una conferma che ha la scadenza di fine anno che se mancherà ad arrivare verranno decurtati il 70% dei fondi. Budapest potrebbe perdere tutti i fondi Ue perché a questo ricatto, con il veto sugli aiuti per l’Ucraina, l’Ue ha risposto con un contro ricatto.
La presidenza ceca del Consiglio Ecofin ha risposto dicendo che considera “il nuovo sostegno finanziario all’Ucraina, il Pnrr ungherese e la direttiva per la tassazione minima come un pacchetto unico”. Quindi, fintanto che Budapest porrà il veto a queste due misure, i fondi resteranno bloccati. Il governo di Orbàn vorrebbe una linea più morbida sullo stato di diritto da parte di Bruxelles ma l’Ue è ferma sulle sue posizioni e attende le riforme strutturali per sbloccare i fondi.
Nessun passo avanti nemmeno da parte dell’Ungheria che “considera un pericoloso precedente che il pagamento di fondi Ue all’Ungheria sia legato ad altre questioni del tutto indipendenti”, ha dichiarato il ministro delle Finanze ungherese, Mihaly Varga. “Pertanto, ci rifiutiamo di subordinare i fondi Ue al cambiamento della nostra posizione su questi due temi”.